22 marzo 2010

150°

Fra un anno saranno trascorsi 150 anni dall'Unità d'Italia. Non so se sia stato un bene, non entro nel merito del "come" l'unità è stata raggiunta nè di come è stata gestita dalla casa regnante più abietta e meschina d'Europa.
Una cosa però mi sento di dire: cambiamo inno nazionale.
Fratelli d'Italia fa cagare. Schifo proprio. Musicalmente parte marcetta e finisce tarantella... giusto un popolo di mandolinari e fisarmonicisti da valzer può apprezzarlo. Ma ciò che maggiormente mi avvilisce è l'abitare in una terra "che schiava di Roma Iddio la creò".
E allora diciamocelo: ce le cerchiamo! Iddio??? Schiava??? E "stringiamoci a coorte"??? Tutta la retorica risorgimentale che tiene insieme "Fratelli d'Italia" ormai suona (è il caso di dirlo) rivoltante e logora.
Un Paese si fa anche con il suo inno. Abbiamo la costituzione più bella del mondo, e l'inno più vomitevole.
Per cui, una proposta: perchè per il 150° anniversario dell'Unità non ci facciamo musicare un bell'inno da Ennio Morricone, con dei bei fiati che facciano drizzare i peli delle braccia e un rullante discreto ma incalzante di sottofondo?? E perchè non chiediamo a qualche paroliere bravo (non quelli di Povia o del giovin savoiardo, per intenderci) di produrre un testo che sia all'altezza della nostra Costituzione, per vedere se magari cantando concetti come Uguaglianza, Libertà, Onestà, Correttezza, Tolleranza, Coerenza, eccetera (e tralasciando sangue, patria, dio, famiglia...) ci riesce in altri 150 anni di diventare un po' meno beceri di quel che siamo?
Magari funziona.

garbìn

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