31 marzo 2010

Imprese, impresa


A Roma in 500, quella vecchia, del '67.

Mi sono chiesto più volte perché lo abbiamo fatto, anche se stranamente me lo sono chiesto durante e dopo l'impresa, non prima. Lo Yeti (uno dei partecipanti) ha detto che un'impresa così la fanno dei (quasi) quarantenni perché i ventenni queste imprese non le fanno più. Ma questo cosa vuol dire? Che a sessant'anni faremo le imprese da quarantenni? E quali sono le imprese da quarantenni?

Sir Oco

(per chi non avesse capito niente... due parole: io, lo Yeti (imparerete a conoscerlo) e ostro siamo andati a Roma con la mia 500 del '67, in tre, tutti sopra i 90 kg, stipati come sardine, con una telecamera, a zonzo per l'Italia, per incrociare amici e storie di rugby, con il pretesto della partita del sei nazioni Italia - Scozia)

25 marzo 2010

Sulle fonti di ispirazione

Ieri sera concerto dei "Les Manovelles" ad Abano Terme.... un posto che puzza di polvere e di polvere di kukident (Abano, non dove hanno suonato). 

Era da tanto che non li sentivo e mi sono piaciuti, forse sto diventando vecchio ma sentire echi di "Massimo Volume che incontrano in autogrill i Diaframma ascoltando i Cure" mi piace. Che poi sono le cose che rieccheggiano anche in alcuni pezzi degli Editors (anche se loro in autogrill invece di Federico Fiumani hanno trovato i Joy Division), o meglio ancora degli Interpol.

In sala una discreta presenza di pubblico giovane, scoprirò più tardi che sono li per il secondo gruppo.... che si presenta subito male: uno dei quattro (che poi il rock and roll si fa in tre.... che cazzo... chitarra, basso e batteria) ha un cappello da pete doherty o come cacchio si chiama (e si scrive). E li capisci subito che le influenze non sono le stesse del gruppo di Bobo. Sì perchè quando cominciano sembra di sentire una strana versione di un misto tra Blur (ma poco) e Oasis (ma tanto) ma senza le palle degli Oasis, e con un cantato acuto da star male.

Insomma... tutto questo per dire che ognuno ha le influenze che si merita.

Sir Oco

23 marzo 2010

Berlusconi: "Giustizia ferita"

Forse è rammaricato per non aver preso bene la mira.

garbìn

22 marzo 2010

150°

Fra un anno saranno trascorsi 150 anni dall'Unità d'Italia. Non so se sia stato un bene, non entro nel merito del "come" l'unità è stata raggiunta nè di come è stata gestita dalla casa regnante più abietta e meschina d'Europa.
Una cosa però mi sento di dire: cambiamo inno nazionale.
Fratelli d'Italia fa cagare. Schifo proprio. Musicalmente parte marcetta e finisce tarantella... giusto un popolo di mandolinari e fisarmonicisti da valzer può apprezzarlo. Ma ciò che maggiormente mi avvilisce è l'abitare in una terra "che schiava di Roma Iddio la creò".
E allora diciamocelo: ce le cerchiamo! Iddio??? Schiava??? E "stringiamoci a coorte"??? Tutta la retorica risorgimentale che tiene insieme "Fratelli d'Italia" ormai suona (è il caso di dirlo) rivoltante e logora.
Un Paese si fa anche con il suo inno. Abbiamo la costituzione più bella del mondo, e l'inno più vomitevole.
Per cui, una proposta: perchè per il 150° anniversario dell'Unità non ci facciamo musicare un bell'inno da Ennio Morricone, con dei bei fiati che facciano drizzare i peli delle braccia e un rullante discreto ma incalzante di sottofondo?? E perchè non chiediamo a qualche paroliere bravo (non quelli di Povia o del giovin savoiardo, per intenderci) di produrre un testo che sia all'altezza della nostra Costituzione, per vedere se magari cantando concetti come Uguaglianza, Libertà, Onestà, Correttezza, Tolleranza, Coerenza, eccetera (e tralasciando sangue, patria, dio, famiglia...) ci riesce in altri 150 anni di diventare un po' meno beceri di quel che siamo?
Magari funziona.

garbìn